OSCILLAZIONI IMMAGINARIE

MOSTRA COLLETTIVA DI PITTURA, SCULTURA E VIDEO INSTALLAZIONI

GIAN ANDREA ROSSI – ANNAMARIA GALLO – FRANCESCA MARINI – MARCO PEDRALI – CALOGERO MANCUSO – CLEMENTINA MACETTI

DAL 3 AL 17 MARZO – VILLA KUPFER VIA ZANARDELLI 73, PALAZZOLO SULL’OGLIO

Inaugurazione: domenica 3 marzo ore 10,30

Apertura: sab. 15:00 – 18:30 dom. 10:00 – 12:00 / 15:00 – 18:30

La mostra Oscillazioni Immaginarie, è il frutto dell’incontro di sei artisti che si presentano a noi semplicemente come “3+3”, sei persone, sei storie, sei vicende artistiche che hanno voluto confrontarsi su un tema, oggi, ancora molto presente e sfuggente: femminile/maschile/arte. La mostra declina un progetto a partire da una domanda di senso: qual è il genere dell’arte?

Il Titolo -Tema “Oscillazioni immaginarie” è erede di un dibattito che prende vita nell’arte e nella società all’inizio del secolo scorso. Ma ancora nel 1989 al Metropolitan Museum nella sezione Arte Moderna l’85% dei nudi era femminile e solo il 5% le pittrici esposte. Insomma le donne nella storia sociale e nell’arte sono “Corpo” e il “Femminile” è creato dall’immaginario degli uomini e introiettato da quello delle donne.

Le donne dalla storia e dalle culture sono state collocate in un bilico pericoloso e funambolesco, una “Oscillazione immaginaria tra terra e cielo”, costrette a vivere una terribile contraddizione, difficile da comprendere in sé, da affrontare e da modificare per sé e per le altre/altri.

Tre video installazioni coinvolgeranno emotivamente il pubblico: un video istallazione in cui un muro imprigiona progressivamente una bambola-femmina, acconciata da mani maschili, fino alla sua sparizione; un gioco di specchi rotti trova nel mito di Narciso la spiegazione e la causa delle prigioni in cui maschio e femmina sono stati storicamente imprigionati, infine un corto inanella le tante barriere /confini che tagliano a pezzi, patologicamente, l’unica terra in possesso di noi terrestri.

Le tre opere: Narciso, Patologia del confine, Oscillazioni Immaginarie nate dalla mente collettiva, per questa mostra, sono il tessuto di senso in cui ben si ordinano le opere individuali di Gian Andrea Rossi, Annamaria Gallo, Francesca Marini, Marco Pedrali, Calogero Mancuso e Clementina Macetti. All’evento curato da Antonella La Rocca, hanno contribuito: Laura Macetti, per il video Marco Marini e Enrico Capoferri, per la performance Giulia Rossi.

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